Preparatevi, i conti non tornano …

Cari azionisti, obbligazionisti e depositanti di banche in crisi preparatevi, il bail-in sta arrivando. Presto sarete chiamati a contribuire con i vostri soldi al salvataggio delle banche in crisi delle quali siete clienti.

Questa non è un’opinione, ma semplice matematica. Ecco i numeri.

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Sulla base di quanto riportato da Il Sole 24 Ore il costo del salvataggio delle banche commissariate ha superato i 2 miliardi (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2015-10-09/piano-salva-banche-costo-sale-oltre-2-miliardi-064123.shtml?uuid=AC3cf3CB).

Il salvataggio della Banca delle Marche, della Cassa di Risparmio di Ferrara e della Popolare dell’Etruria da parte del FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) ammonta ad oltre 2,2 miliardi. Il FITD sta tentando di salvare queste banche con una procedura “anomala”, ovvero attraverso un aumento del capitale delle banche che verrà sottoscritto, direttamente o indirettamente (attraverso una società veicolo) dal FITD stesso. Dobbiamo ricordarci che lo scopo del FITD non sarebbe quello di entrare nel capitale delle banche, ma di tutelare i depositanti che hanno in conto fino a 100.000 euro!!! In ogni caso per questa operazione serve il benestare della Vigilanza europea che dovrebbe dare il proprio via libera, a patto che siano esclusi aiuti di Stato: e su questo ci sono forti dubbi.

In ogni caso il FITD dispone oggi di risorse pari a 1,66 miliardi di euro a fronte di depositi bancari tutelati pari a 508 miliardi. Per ulteriori dettagli questo è il link di un mio precedente articolo http://massimobaroni.altervista.org/banche-rischio/

Quindi già oggi mancano all’appello oltre 500 milioni (2,2 miliardi – 1,66 miliardi = 540 milioni). Per questo, come cita Il Sole,  “potrebbe essere richiesto un contributo (stimato intorno ai 400 milioni per Banca delle Marche) da parte dei titolari di obbligazioni subordinate”.

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A questo punto però dobbiamo chiederci: se il Fondo Interbancario FITD utilizza tutti i soldi solo per salvare queste tre banche, per tutte le altre banche commissariate o comunque in crisi (vedi popolari venete) qualora ce ne fosse bisogno cosa rimane?  Risposta: l’intervento dei clienti con i propri soldi.

Altre tipologie di intervento per salvare le banche in crisi sono sempre più difficili. Lo dimostra il fatto che Banca delle Marche e CARIFE sono commissariate da oltre due anni e che il FITD ha deciso di intervenire perchè non è stata trovata una soluzione migliore.

Un ulteriore aspetto di preoccupazione deriva dal fatto che i depositi bancari sotto i 100.000 euro dal prossimo anno dovrebbero essere tutelati da un Fondo Europeo che dovrebbe sostituire il FITD e soprattutto dovrebbe essere dotato di maggiori risorse rispetto al FITD.  Ma ad oggi questo ancora non c’è. Ecco cosa scrive l’economista Philippe Herlin in un suo recente articolo:

“Per proteggere i depositi inferiori a 100.000 euro, la Commissione europea aveva proposto la creazione di una garanzia di depositi, allo scopo di evitare massicci ritiri di contanti dalle banche, come è stato il caso in Grecia. Questo fondo di garanzia doveva essere dotato di 55 miliardi di euro e della capacità di prendere a prestito sui mercati. Una proposta respinta dalla Germania, in occasione della recente riunione dell’Eurogruppo e dell’Ecofin. Il governo tedesco vuole che dapprima tutti i paesi europei mettano in atto la direttiva BRRD. La conclusione della riunione è stata che prima di parlare di mutualizzazione, i paesi europei devono attuare procedure di fallimento sovrano.”

Link all’articolo del 25/09/2015 http://linkis.com/www.ticinolive.ch/20/2m9Xe

Quindi, se la matematica non è un’opinione, oggi possiamo dire: anche i depositi sotto i 100.000 euro non sono tutelati  e pertanto l’unica vera cosa che possiamo fare è scegliere con molta attenzione la banca dove avere il conto.

Suggerimento peraltro già dato anche da Patuelli,  il presidente dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana): “serve grande diligenza nella scelta della banca” https://www.youtube.com/watch?v=HPJEgIQ9glQ

Per chi desidera scrivermi:

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Pubblicato da Massimo Baroni

Consulente Finanziario presso Azimut Co-Founder Unicorn Trainers Club www.unicorntrainers.it