Ho un portafoglio realmente diversificato?

In questo periodo di incertezza si sente parlare sempre più spesso di diversificazione. La ricercata sicurezza che un tempo coincideva con i titoli di stato, oggi non esiste più. Dopo i casi Grecia, Cipro, la banca olandese Sns, ecc. il senso di insicurezza è aumentato.

Semplificando al massimo possiamo dire che diversificare significa collocare  i propri risparmi su più strumenti di investimento con lo scopo di ridurre il rischio.

Tuttavia non basta banalmente acquistare due, tre titoli a caso per diversificare adeguatamente. E’ necessario chiedersi: ho un portafolgio realmente diversificato? Un portafoglio di investimenti ben diversificato è quello che consente di compensare le eventuale perdite di un investimento con i guadagni di un altro e, nell’orizzonte temporale stabilito, raggiungere gli obiettivi prefissati.

Se per ridurre il rischio metto le “uova” in più panieri, ma poi li trasporto tutti assieme al mercato e faccio un incidente rompo comunque tutte le “uova”. Come dire, se compro solo titoli di un unico emittente o emessi in un unico stato, posso fare un “incidente”.

Purtroppo nella maggior parte casi con il fai da te o con i consigli “interessati” di molte banche, vengono acquistati pochi titoli, che sono sicuramente meglio di uno, ma non hanno il vero effetto di proteggere i propri investimenti. Così quando me ne accorgo è troppo tardi: ho già fatto “l’incidente”.

Per costruire un portafoglio ben diversificato è necessario, nella maggior parte dei casi, usare gli strumenti del risparmio gestito e farsi aiutare da un bravo professionista.

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Pubblicato da Massimo Baroni

Consulente Finanziario presso Azimut Co-Founder Unicorn Trainers Club www.unicorntrainers.it