Soluzione della crisi di quattro banche: ti dirò la verità!

Soluzione della crisi di quattro banche: ti dirò la verità!

Banche in crisi. La notizia del giorno è che “La Banca d’Italia, con provvedimenti del 21 novembre 2015, approvati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze il 22 novembre 2015, ha disposto l’avvio di un programma di risoluzione di Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, tutte in amministrazione straordinaria.”

politici-cittadini-banca

Non mi soffermerò sulla procedura adottata, per questo ci sono già numerosi articoli  sui quotidiani, ad esempio Cronache Maceratesi (speciale 1 e speciale 2).

Mi soffermo invece sui seguenti punti:

  1. Le perdite delle banche interessate vengono assorbite in prima battuta dagli strumenti di investimento più rischiosi: le azioni e le “obbligazioni subordinate”, quindi i detentori di questi titoli perdono tutto o quasi! Sono state salvate le obbligazioni ordinarie e i depositi. Se fosse stata applicata la normativa del bail-in, in vigore dal 01/01/2016, sarebbe andata molto peggio per i clienti/azionisti delle suddette banche.
  2. La parte delle perdite non coperta dalle azioni e dalle “obbligazioni subordinate” sarà a “carico del sistema bancario italiano, che alimenta con i suoi contributi, ordinari e straordinari, il Fondo di Risoluzione”. Questo Fondo è di nuova costituzione e sarà alimentato con una rata annua di 600 milioni che può essere rinnovata altre 3 volte Quindi le banche sane salvano quelle malate. O meglio gli azionisti delle banche sane sane salvano le banche malate. Dobbiamo ricordarci che tutte le banche hanno effettuato dopo il 2008 ripetuti aumenti di capitale per rispettare i requisiti patrimoniali. Siamo sicuri che gli azionisti della banche “sane” fossero al corrente del fatto che i loro soldi sarebbero serviti anche per le altre banche? Da questo punto di vista possiamo dire che il danno delle banche malate viene spalmato su una molteplicità di investitori molto più ampia dei soli clienti/azionisti della banca in dissesto. Se le banche sane pagano per le banche malate il valore delle azioni delle banche sane diminuirà!
  3. Se le risorse necessarie per salvare le banche malate equivalgono a 4/5 anni di versamenti da parte delle banche “sane” (2-2,5/miliardi) nel Fondo di Risoluzione mi chiedo: cosa  succederà  (leggi: dove si troveranno i soldi) nel caso in cui altre banche vadano in grave dissesto?
  4. Le sofferenze delle banche malate sono state valutate 1,5 miliardi con una svalutazione dell’82% rispetto al valore originario dei prestiti pari a 8,5/miliardi.  Quindi se le sofferenze del sistema bancario italiano, che sono oltre 200 miliardi, venissero valutate allo stesso modo (-82%) il loro valore teorico di realizzo sarebbe di soli 36 miliardi a fronte di quanti accantonamenti attuali ???!!!!!!
  5. E’ significativa la conclusione del comunicato della Banca d’Italia: “Questa è la soluzione compatibile con le norme sugli aiuti di Stato che è emersa dopo che altre proposte erano state ritenute non compatibili durante le discussioni con la Commissione europea. Infine le Autorità italiane hanno adottato questa soluzione che ha effetti immediati ed evita il prolungamento dello stallo per le quattro banche, al fine di risolverne la crisi”. Emerge con tutta evidenza che il provvedimento è frutto di un compromesso e che è stato dettato dall’urgenza della situazione.

Mi fermo qui, per adesso!

[email protected]

Ti dirò la verità

Pubblicato da Massimo Baroni

Consulente Finanziario presso Azimut Co-Founder Unicorn Trainers Club www.unicorntrainers.it