Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi autunnali? Proviamo a schematizzare, citando le principali incognite:
1) Politiche della Fed (quanti titoli di stato acquisterà/quanti dollari stamperà?): prossimo incontro 17-18 settembre. Che conseguenze ci saranno sui tassi? Un punto percentuale in più del tasso di interesse medio sul debito pubblico per gli Stati Uniti significa pagare circa 170/miliardi in più di Dollari, per l’Italia oltre 20/miliardi di Euro!!!!!!!
2) Elezioni tedesche del 22 settembre: chi vincerà e soprattutto cosa succederà all’area Euro?
3) In Italia ci sarà una crisi politica che porterà a nuove elezioni e soprattutto che conseguenze potrebbe avere sullo spread? Il debito pubblico italiano continuerà a crescere? Le banche riusciranno a gestire le perdite record sui crediti deteriorati?
4) La timida ripresa dell’economia in Europa si consoliderà o potrebbe esserci un arresto?
5) Ci sarà una nuova guerra a causa della Siria?
Con queste premesse, come posso tutelare i miei risparmi, che sono frutto di sacrifici di anni?
Considerando che oggi non c’è coerenza (o comunque è molto difficile individuarla) fra il valore finanziario e il valore reale di un investimento, sia che questo sia emesso da uno Stato, da una banca o da un’azienda, la risposta che dobbiamo ricercare è sempre la stessa: è necessario valutare il rischio controparte, ovvero chi è l’emittente dell’investimento. Questo è molto più importante del suo rendimento passato o prospettico. Ma soprattutto la DIVERSIFICAZIONE e l’Orizzonte Temporale sono i principi fondamentali.
Gli strumenti migliori sono pertanto quelli del risparmio gestito e in primo luogo i Fondi Comuni di Investimento.
Per ulteriori approfondimenti: [email protected]