Parole di Draghi e ….. reazioni dei mercati

Era il 26 luglio 2012 quando Draghi disse  “L’euro è irreversibile e la Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica”, “l’area euro è più forte di quanto non le venga riconosciuto”, “è impensabile immaginare che un paese possa uscire dall’eurozona”,  “Faremo tutto il possibile, e credetemi sarà sufficiente“.

Draghi 01

Prima delle parole di Draghi quel giorno la borsa in Italia oscillava intorno alla parità e lo spread era in apertura a 520. Lo stesso giorno ha chiuso la seduta a +5,60% (miglior performance dal 2011) e lo spread calò a 475!

Ieri, 4 luglio 2013, Draghi ha detto “ci sono prospettive di ripresa [nell’eurozona] più avanti nel’anno e nel 2014”, “i tassi di interesse resteranno ai livelli attuali o anche più bassi per un lungo periodo di tempo”, la politica monetaria resterà “accomodante per tutto il periodo necessario”, “la nostra uscita dalle misure non convenzionali resta lontana. La Bce ha una mente aperta”, “agiamo nella giurisdizione dell’eurozona e prendiamo delle decisioni in base alle nostre prospettive a medio termine, non reagiamo a quello che fanno altre banche centrali”, con riferimento in particolare alla Fed.

E così i mercati che avevano aperto con uno spread a 290 circa e una borsa in lieve calo, hanno chiuso con lo spread a 274 e il Ftse Mib a +3,44%!

A volte i miracoli si ripetono.

Anche ieri, come un anno fa, a dare la vera spinta ci ha pensato la Bce e Mario Draghi in particolare.

Le parole di Draghi sono servite a dare “speranza”,  a far immaginare che ancora ce la possiamo fare. Come era facile intuire, con un debito pubblico così alto (non solo in Italia) sarebbe stato possibile per l’Europa adottare una politica di minor austerità con tassi in salita?

Conseguenze sugli investimenti?

Discutiamone!

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Bce-euro

Pubblicato da Massimo Baroni

Consulente Finanziario presso Azimut Co-Founder Unicorn Trainers Club www.unicorntrainers.it