Fare lo struzzo costa!
Nella Relazione Annuale 2014, recentemente presentata da Giuseppe Vegas, Presidente della Consob, viene evidenziato, fra le altre cose, come gli italiani si comportano in materia di investimenti.
Come si può notare dal grafico sottostante, le differenze più marcate rispetto all’anno precedente sono due. L’aumento del risparmio gestito (fondi comuni e gestioni patrimoniali) e il calo dei depositi bancari e postali.
Se da un lato possiamo dire che qualcosa si sta muovendo, dall’altro possiamo affermare che nonostante il calo, i depositi rappresentano comunque la forma ampiamente prevalente (48%) di allocazione delle proprie disponibilità finanziarie.
Gli aspetti motivazionali strettamente collegati all’allocazione sono i seguenti:
“Circa il 70 per cento delle famiglie italiane sembra disposto a investire i propri risparmi in prodotti finanziari a condizione che essi garantiscano la protezione del capitale o un rendimento minimo; la seconda condizione, indicata da circa il 40 per cento delle famiglie, è che la commissione da sostenere sia bassa (Fig. 114). La fiducia nel consulente è tra le motivazioni principali per il 37 per cento circa degli investitori retail, sebbene solo il 24 per cento circa si dichiari interessato alla consulenza.”
Quali sono stati i rendimenti realizzati dalle varie tipologie di investimento negli ultimi anni?
E’ evidente che gli italiani negli ultimi anni hanno perso in buona parte il “treno dei rendimenti”, avendo lasciato una quota eccessiva delle proprie disponibilità finanziarie sui conti di deposito bancari e postali i cui rendimenti sono molto bassi o, per meglio dire, prossimi allo zero.
E’ altrettanto evidente che, se nulla verrà fatto, nei prossimi anni il rendimento sarà ancora più basso, non essendoci aspettative imminenti di rialzo dei tassi.
In questo senso possiamo affermare che il rendimento dei nostri risparmi dipende prevalentemente dal nostro comportamento.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.” A.E.
In altri articoli del presente blog ci sono diverse indicazioni per un approccio diverso.
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