Tasse, tasse e ancora tasse. E’ sempre più difficile capire quanto si paga, quando si paga, come si paga. Questo vale sia per le imposte che colpiscono i redditi da lavoro, sia per quelle che gravano sugli immobili (il caso dell’IMU è emblematico), sia per quelle che gravano sui nostri soldi, risparmi, investimenti. Una cosa è certa: considerando la dimensione del debito pubblico italiano, mettiamoci il cuore in pace, le imposte e le tasse potranno solo aumentare.
Lo scopo del presente articolo è di fare un riepilogo semplice, ma sufficientemente completo delle imposte che gravano sui soldi che abbiamo risparmiato con fatica e che abbiamo in qualche modo investito.
La prima tabella riporta: il bollo che si paga sull’estratto del conto corrente, sulle rendicontazioni dei libretti di risparmio e la mini-patrimoniale sugli investimenti (compresi i conti di deposito con vincolo temporale):
Nella seconda tabella sono riepilogate le aliquote applicate sui redditi da capitale, distinte in proventi (interessi e dividendi) e capital gain (plusvalenza: differenza positiva fra il prezzo di acquisto e di vendita o di rimborso):
Le plusvalenze, sotto certe condizioni, possono essere compensate con eventuali minusvalenze realizzare anteriormente alle plusvalenze. Inoltre esistono degli strumenti che consentono di ottimizzare fiscalmente l’imposta che grava su queste forme di reddito finanziario (per ulteriori dettagli vedere l’articolo del maggio 2013 “Protezione del patrimonio e ottimizzazione fiscale”).
Nella terza tabella sono riportate le aliquote di imposta applicate in altri paesi europei, per fare un confronto:
Nell’ultima tabella sono sinteticamente riportate le aliquote sulle transazione finanziarie, la tanto discussa Tobin tax:
Per ulteriori approfondimenti e appuntamenti: